Email deliverability: cos’è, da cosa dipende e come migliorarla

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2. Dezember 2025

Nell’email marketing si parla spesso di contenuti, design, automazioni e segmentazione. Ma nessuno di questi elementi può produrre risultati se le email non arrivano a destinazione. La email deliverability è infatti la capacità delle tue comunicazioni di raggiungere la casella di posta del destinatario, evitando lo spam e i blocchi dei provider. È un aspetto tecnico ma decisivo, e rappresenta il fondamento che sostiene l’intera strategia. In questo articolo troverai consigli utili per migliorare la deliverability: vediamo nel dettaglio cos’è, da cosa dipende, quali errori la penalizzano e come migliorarla.



1. Cos’è la email deliverability e da cosa dipende

La deliverability non è semplicemente “l’invio” di un'e mail, ma la sua capacità di essere accettata dagli ISP e dai provider, recapitata correttamente e visibile al destinatario nella casella di posta principale dei client di posta elettronica (come Gmail, Outlook, Yahoo!). È influenzata da autenticazioni tecniche, dalla reputazione del mittente, dalla qualità delle liste di contatti e dal comportamento degli utenti, come la lettura delle email.

Il delivery rate rappresenta una metrica chiave della deliverability, che indica la percentuale di email che effettivamente arrivano nelle caselle di posta dei tuoi contatti.

In altre parole: una newsletter bellissima e ben scritta non serve a nulla se non supera i filtri anti-spam dei provider di posta. Per evitare che le tue email finiscano nello spam, è fondamentale adottare pratiche che riducano il rischio di attivare i filtri anti-spam e mantenere pulite le liste di contatto.

Le piattaforme ESP (Email Service Provider) e le loro funzioni di analisi aiutano a monitorare e ottimizzare la deliverability delle tue email, mentre un fondo di risorse dedicato può essere utile per strategie di sicurezza e mantenimento della reputazione. Un supporto totalmente in italiano, inoltre garantisce assistenza locale e personalizzata.

Il ruolo fondamentale della configurazione tecnica

La base della deliverability è la corretta autenticazione del dominio. Protocollo SPF, protocollo DKIM e l’autenticazione DMARC comunicano ai provider che l’email è autentica e non falsificata. rapidmail, ad esempio, consente di configurarli direttamente dal proprio pannello, garantendo un’identificazione sicura del mittente.

Quando questi record mancano o sono configurati in modo errato, i provider non hanno alcuna certezza sulla provenienza dell’email e potrebbero filtrarla, rallentarla o bloccarla.

Reputazione del mittente: il “punteggio” invisibile

Ogni dominio possiede una reputazione che influenza il modo in cui le email vengono trattate. Reclami spam, bounce elevati, invii troppo frequenti o troppo sporadici possono indebolirla. Al contrario, una lista curata, invii regolari e buone interazioni contribuiscono a rafforzarla.

Per questo rapidmail utilizza infrastrutture d’invio stabili, certificate e gestite, che mantengono una reputazione costante presso i provider di posta.

La qualità della lista come elemento decisivo

Una lista ampia ma non verificata è uno dei fattori più dannosi per la deliverability. Gli indirizzi inattivi, non validi o inseriti senza consenso aumentano rapidamente i bounce e i reclami. E ogni segnalazione spam è un durissimo colpo alla reputazione del dominio.

rapidmail raccomanda sempre l’uso del double opt-in, perché garantisce che ogni indirizzo sia valido, reale e interessato ai contenuti.

Contenuti, frequenza e comportamento degli utenti

Il modo in cui gli utenti interagiscono con le email influenza direttamente la deliverability. Aperture, clic e letture prolungate sono “segnali positivi”, mentre annullamenti e segnalazioni spam sono segnali negativi.

Per questo è essenziale inviare solo contenuti pertinenti, ben segmentati e rivolti specificamente ai clienti, con una frequenza costante ma non invasiva. È importante inoltre prendere in considerazione attentamente le strategie di segmentazione e invio per massimizzare l'efficacia delle campagne.

Deliverability al top con rapidmail

2. Autenticazione email: DKIM, SPF, DMARC e la sicurezza delle email

L'autenticazione delle email rappresenta un elemento cruciale per la sicurezza della posta elettronica e per garantire che i tuoi messaggi raggiungano effettivamente i destinatari. I protocolli DKIM, SPF e DMARC sono strumenti fondamentali che devi assolutamente implementare per proteggere le tue email da spoofing (falsificazione dell'identità) e phishing. Solo attraverso questi sistemi potrai assicurarti che ogni email inviata dal tuo server venga riconosciuta come autentica dai provider di posta.

DKIM (DomainKeys Identified Mail) funziona attraverso l'aggiunta di una firma digitale unica a ciascuna email. Ecco come:

  • Il server del destinatario verifica la firma tramite una chiave pubblica collegata al tuo dominio
  • Questo processo garantisce che il messaggio non sia stato modificato durante il trasporto
  • Conferma che l'email provenga realmente dal dominio dichiarato

SPF (Sender Policy Framework) ti permette di definire con precisione quali server sono autorizzati a inviare email per conto del tuo dominio:

  • I provider di posta possono bloccare automaticamente i messaggi da IP non autorizzati
  • Previene efficacemente i tentativi di spoofing del tuo dominio
  • Migliora significativamente la reputazione del mittente

DMARC (Domain-based Message Authentication, Reporting and Conformance) integra e potenzia i controlli di DKIM e SPF. Le sue funzioni principali sono:

  • Fornisce report dettagliati sulle email che non superano l'autenticazione
  • Ti permette di definire politiche precise per gestire i messaggi sospetti
  • Offre un feedback costante sull'integrità della tua posta elettronica

👀 Lo sapevi?

Per ottenere risultati ottimali in termini di deliverability e sicurezza, è meglio utilizzare un indirizzo IP dedicato e scegliere un provider che supporti completamente questi protocolli. Solo in questo modo puoi proteggere efficacemente la reputazione del dominio e garantire che ogni email raggiunga la casella di posta del destinatario.


3. Come i provider di posta valutano le tue email

Ogni provider utilizza filtri propri, basati su centinaia di parametri. Osservano:

  • autenticazioni tecniche del dominio
  • reputazione storica del mittente
  • comportamento tipico degli utenti
  • qualità delle liste
  • regolarità degli invii

Un invio coerente e di qualità viene interpretato come affidabile, mentre un picco improvviso di volume o invii verso liste “fredde” può far scattare controlli extra e spingere le email verso lo spam.

I sistemi professionali come rapidmail sono riconosciuti dai principali provider, un fattore che contribuisce a un flusso di consegna stabile e affidabile.


4. Tabella comparativa: deliverability nei principali software di email marketing

Questa tabella offre una sintesi dei principali aspetti che influenzano la deliverability nei software più utilizzati. Non si tratta di un confronto sulle funzionalità generali, ma specificamente sulla gestione della capacità di consegna.

Software Autenticazioni (SPF/DKIM/DMARC) Gestione bounce Infrastruttura d’invio Supporto dedicato deliverability
rapidmail ✔ Completa, facile da configurare ✔ Automatica e avanzata ✔ IP stabili e riconosciuti dai provider ✔ Sì, con guide e supporto
Mailchimp ✔ Buona configurazione guidata ✔ Standard ✔ Infrastruttura solida ma condivisa ✖ Supporto limitato
Brevo ✔ Configurazioni semplici ✔ Buona gestione ✔ IP condivisi con possibilità di dedicati ✔ Parziale
MailUp ✔ Ottima configurazione tecnica ✔ Completa ✔ IP dedicati per piani avanzati ✔ Sì
HubSpot ✔ Solida per account Premium ✔ Molto robusta ✔ Infrastruttura eccellente ✔ Solo enterprise
GetResponse ✔ Completa ✔ Buona ✔ Stabile ✔ Parziale

L’obiettivo non è stabilire un vincitore assoluto, ma capire quale piattaforma offre le condizioni migliori per ottenere una deliverability affidabile. rapidmail, ad esempio, si distingue per la combinazione tra infrastruttura solida, semplicità d’uso e supporto dedicato. Software più complessi come HubSpot sono eccellenti, ma richiedono investimenti più elevati.

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5. Come migliorare la deliverability: le best practice da applicare subito

Migliorare la deliverability significa lavorare su più livelli contemporaneamente. Il primo passo è assicurarsi che il dominio sia configurato correttamente; il secondo è mantenere una lista pulita attraverso il double opt-in e la rimozione periodica degli utenti inattivi. La regolarità degli invii è altrettanto importante: un flusso costante crea fiducia nei provider.

Tuttavia, la vera differenza la fanno i contenuti: quando gli utenti aprono, leggono e cliccano, i provider registrano segnali positivi che rinforzano la reputazione. Per questo la segmentazione e la personalizzazione sono fondamentali. Non si parla necessariamente di email complesse: anche messaggi semplici ma pertinenti possono migliorare in modo significativo i KPI e, di conseguenza, la deliverability.

💡 3 segnali che ti dicono che la deliverability sta peggiorando

Diminuzione improvvisa del tasso di apertura

Spesso indica che una parte delle email sta finendo nello spam.

Aumento dei bounce

Può significare che la lista contiene indirizzi obsoleti o non verificati.

Crescita dei reclami spam

È il segnale più pericoloso: anche pochi reclami compromettono la reputazione del dominio.


6. Conclusioni

La deliverability non è un dettaglio tecnico, ma il cuore dell’email marketing: senza un buon tasso di recapito, nessuna strategia può funzionare davvero. Lavorare su autenticazioni, liste pulite e contenuti pertinenti permette di costruire una reputazione solida, capace di migliorare stabilmente i risultati nel tempo.

Scegliere un software che mette la deliverability al centro come rapidmail semplifica tutto il processo, grazie a un’infrastruttura curata, configurazioni guidate e un supporto sempre disponibile.

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