Aumenta le aperture delle email con le emoji nell'oggetto

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27. November 2025

Lo sapevi che aggiungere emoji e simboli nell’oggetto delle newsletter può aumentare il tasso di apertura fino a quasi il 50%? In un mondo dove le caselle di posta sono sempre più affollate, distinguersi diventa fondamentale. Ogni giorno, le persone ricevono decine, se non centinaia, di email: promozioni, notifiche, aggiornamenti, richieste, newsletter. E la verità è che la maggior parte di queste finisce per essere ignorata. Il primo elemento che può fare la differenza, in questa lotta per la visibilità, è l’oggetto dell’email. L’oggetto è la porta d’ingresso del tuo messaggio. È il primo sguardo, quella manciata di parole che può determinare se l’email verrà aperta oppure cestinata in un secondo. È uno dei fattori più importanti nella costruzione di una strategia di email marketing davvero efficace. E proprio per questo, non può essere lasciato al caso.



1. Le emoji come alleate nell’oggetto delle email

Negli ultimi anni, un piccolo grande alleato ha fatto la sua comparsa tra le righe degli oggetti email: le emoji. Semplici, colorate, immediate, sono diventate uno strumento potentissimo per rendere l’oggetto più accattivante e aumentare il tasso di apertura delle campagne.

Ma perché le emoji funzionano così bene? E, soprattutto, come usarle in modo efficace senza sembrare amatoriali o addirittura spam? In questo articolo rispondiamo a tutte queste domande, con un focus specifico su come farlo facilmente con rapidmail.

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2. L’oggetto dell’email: molto più di un dettaglio

Nel mondo digitale di oggi, l’email marketing rimane uno degli strumenti più efficaci per entrare in contatto diretto con i tuoi clienti. Che tu gestisca un piccolo negozio, un’attività online o una grande azienda, inviare newsletter mirate e coinvolgenti ti permette di costruire relazioni durature, fidelizzare il pubblico e aumentare le vendite.

L’email è un canale personale, che arriva direttamente nella casella di posta dei destinatari, offrendo un’opportunità unica per comunicare offerte, aggiornamenti e contenuti di valore in modo semplice e diretto. Tuttavia, con l’aumento della quantità di email ricevute ogni giorno, emergere nella inbox non è più così scontato. Ed è proprio qui che entra in gioco l’elemento chiave per catturare l’attenzione: l’oggetto dell’email.

Scrivere un buon oggetto di email è come scrivere il titolo di un articolo o la headline di una pubblicità: deve incuriosire, informare, coinvolgere. È l’elemento che decide se il destinatario vorrà saperne di più o passerà oltre.

Secondo uno studio, il 47% degli utenti decide se aprire un’email in base solo all’oggetto, mentre il 69% la segnala come spam per lo stesso motivo. Il margine d’errore, quindi, è minimo: sbagliare l’oggetto può compromettere l’intera campagna.

Le emoji, in questo contesto, giocano un ruolo visivo e comunicativo importante. Non solo spezzano la monotonia di una lista infinita di email testuali, ma possono trasmettere emozioni, creare empatia, suggerire un tono più personale o giocoso, a seconda della strategia del brand.


3. Perché le emoji aumentano i tassi di apertura?

Il motivo principale per cui le emoji funzionano è molto semplice: catturano l’attenzione. In un elenco di oggetti simili, spesso scritti con lo stesso tono, le emoji introducono un elemento di rottura. L’occhio le riconosce immediatamente, e il cervello si attiva per decodificarle, dando più rilevanza visiva a quel messaggio.

Inoltre, le emoji sono universali. Non hanno bisogno di traduzione, sono riconoscibili a colpo d’occhio e trasmettono emozioni in modo diretto. Un cuore ❤️ può comunicare affetto, un fuoco 🔥 può suggerire urgenza o esclusività, una campanella 🔔 può richiamare un avviso importante. Tutto questo in un solo carattere.

Numerosi studi confermano il loro impatto positivo. Certo, il contesto è tutto: un’emoji usata male può risultare fuori luogo, ma se integrata con intelligenza nel tono e nel contenuto della comunicazione, può davvero fare la differenza.

🧐 Lo sapevi?

Oggi tutti usano le emoji, spesso senza pensarci troppo. Ma da dove arrivano davvero queste faccine gialle? Tutto è iniziato nel 1998, quando Shigetaka Kurita ha creato un set di 176 simboli ispirati al mondo dei manga, pensati per facilitare la comunicazione digitale. All’inizio erano disponibili solo in Giappone e Corea, ma la loro diffusione globale è arrivata qualche anno dopo. Nel 2010, con l’introduzione della versione 6.0 dello standard Unicode, Apple e Samsung hanno potuto integrare ufficialmente le emoji nei propri dispositivi. Unicode, infatti, è il sistema universale che consente la codifica e visualizzazione dei caratteri (emoji incluse) in formato digitale.

Da allora, ad ogni nuovo aggiornamento di Unicode, vengono introdotte nuove emoji, rendendo la selezione sempre più ricca e rappresentativa. Oggi, le emoji sono diventate una lingua visiva globale, semplice, immediata e in continua evoluzione.


4. Usare le emoji in modo professionale con rapidmail

Una delle funzionalità più apprezzate dagli utenti di rapidmail è proprio la semplicità con cui è possibile inserire emoji nell’oggetto della newsletter. Quando stai creando una nuova campagna, ti basta andare nel campo “Oggetto dell’email” e cliccare sull’icona dedicata: si apre subito un selettore di emoji pronto all’uso. Puoi scegliere quella che più si adatta al tuo messaggio con un semplice clic.

E se vuoi ancora più scelta, c’è un’opzione “Altre emoji” che ti porta direttamente su Emojipedia.org, la piattaforma di riferimento per chi cerca emoji aggiornate, categorizzate e compatibili con tutti i principali client email. Puoi esplorare centinaia di emoji, copiarle con un clic e incollarle nell’oggetto. Un processo semplice, ma incredibilmente efficace.

Grazie all’integrazione diretta tra rapidmail ed Emojipedia, unisci immediatezza e creatività in un solo passaggio. Non servono competenze da designer o copywriter: bastano un po’ di intuito e gli strumenti giusti. E se vuoi un aiuto extra, c’è anche il nostro assistente AI pronto a suggerirti in pochi secondi oggetti originali, accattivanti e ottimizzati.

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5. Quando (e come) usare le emoji in modo efficace

Le emoji sono uno strumento potente nel mondo dell’email marketing, ma, come ogni elemento di comunicazione, vanno utilizzate con criterio. L’obiettivo non è decorare l’oggetto dell’email come se fosse un albero di Natale, ma rafforzare il messaggio e aggiungere un tocco visivo che catturi l’attenzione.

Un’emoji funziona davvero solo quando è coerente con il contenuto e con il tono della comunicazione. Prima di inserirne una, chiediti: è rilevante per il messaggio? Aggiunge chiarezza o rischia di confondere? Contribuisce a trasmettere l’emozione giusta?

Per esempio, un’icona legata al tempo ⏰ o ⏳ può rafforzare una promozione a scadenza. Emoji come 🎉 o ✨ sono perfette per lanciare una nuova collezione o un evento speciale. Se stai promuovendo una nuova apertura, simboli come 📍 o 🗓️ aiutano a trasmettere subito l’informazione chiave. E nelle comunicazioni più emozionali, un cuore ❤️ o una stella 🌟 possono aggiungere un tocco personale.

Tuttavia, è importante valutare sempre il contesto. In settori come finanza, assicurazioni o pubblica amministrazione, l’uso delle emoji può risultare fuori luogo e compromettere la percezione di affidabilità. Anche i brand con un'immagine più formale dovrebbero usare questo tipo di elementi con particolare attenzione, meglio optare per un tono più sobrio o evitarli del tutto.

Un altro aspetto da non sottovalutare è la quantità: quando si tratta di emoji, meno è meglio. Una o due ben posizionate nell’oggetto sono più che sufficienti per attirare lo sguardo senza rendere il messaggio confusionario o poco professionale (e finire nello spam). L’obiettivo è creare un punto visivo di richiamo, non un collage di simboli.

Infine, ricorda sempre un passaggio fondamentale: testa le tue email prima dell’invio. Anche se ormai sono rari, alcuni client di posta potrebbero non mostrare correttamente certe emoji. Con rapidmail puoi stare tranquillo: grazie alla funzione di anteprima, vedi subito come apparirà il tuo oggetto su ogni dispositivo e ti assicuri che tutto sia perfetto, emoji comprese!

💡 rapidtip

Vuoi sapere se le emoji funzionano davvero per il tuo pubblico? Ti basta fare un test A/B. Crea due versioni della tua newsletter: una con un oggetto senza emoji (Gruppo A) e una con emoji (Gruppo B). Invia ciascuna versione a un piccolo gruppo selezionato di destinatari e confronta i risultati.

L’oggetto che riceve più clic vince la sfida e ti svela qual è la formula che funziona meglio. Da lì in poi, puoi usarlo per brillare anche con il resto dei tuoi contatti.

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6. Esempi pratici di emoji efficaci

Le emoji funzionano al meglio quando il tuo pubblico le conosce e le usa abitualmente. L’importante è che siano coerenti con il contenuto del messaggio e con il tono del tuo brand.

Per chi fa marketing, distinguersi nella casella di posta è una sfida quotidiana: un’emoji ben scelta nell’oggetto fa subito risaltare l’email, cattura lo sguardo e può aumentare il tasso di apertura. Le emoji possono sostituire una parola, rafforzare un concetto o aggiungere un tocco visivo che rende il messaggio più immediato e simpatico.

Ecco qualche esempio di oggetti con emoji che funzionano:

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Le emoji stagionali possono dare un tocco in più alla tua comunicazione: primavera, estate, autunno o inverno risulteranno ancora più coinvolgenti con l’aggiunta di simboli come: 🌼☀️🍂❄️. E se il Natale si avvicina, non mancano certo le emoji adatte: ⛄🎄🎅🎁.

Usale per dare personalità ai tuoi oggetti e vedrai la differenza nei risultati.

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7. Conclusione: una piccola icona, un grande impatto

Le emoji sono diventate un linguaggio a sé. Usarle nell’oggetto delle newsletter non è una moda passeggera, ma una risposta intelligente a un’esigenza reale: farsi notare, comunicare più velocemente e aumentare le probabilità che l’email venga letta.

Non servono grandi stravolgimenti per iniziare: basta un clic nell’editor di rapidmail, una scelta coerente con il messaggio, e la voglia di sperimentare. Il resto lo farà la curiosità, e lo sguardo, dei tuoi destinatari.

Se vuoi che le tue email catturino l’attenzione fin dal primo sguardo, inizia dall’oggetto. A volte, basta un’emoji per trasformare un messaggio qualunque in qualcosa che fa fermare, leggere, cliccare.